Intervista al presidente Aneis, Luigi Cipriano

Nel 2013 in Italia sono accaduti 182.700 incidenti stradali con
lesioni a persone. Il numero dei morti entro il trentesimo giorno è
pari a 3.400, mentre i feriti ammontano a 259.500. Rispetto al
2012, si riscontra una diminuzione del numero degli incidenti con
lesioni a persone (-2,2%) e del numero dei morti (-6,9%), in calo
anche i feriti (-2%). L’indice di mortalità, calcolato come rapporto
tra il numero dei morti e il numero degli incidenti con lesioni
moltiplicato 100, è pari, a 1,86. Tale valore è in lieve diminuzione
rispetto a quello registrato per il 2012 (1,96). Il maggior contributo
alla diminuzione del totale delle vittime in incidente stradale è
dato, nel 2013, dalla flessione del numero dei morti su strade
extraurbane (-8,6%) e sulle strade urbane (-8,5%). Tra il 2000 e il
2014 la diminuzione degli infortuni si è attestato al 60%, livelli che
portano l’Italia più vicina alla media europea. Da considerare, per
contro, che nello stesso intervallo di tempo le polizze sono
aumentate del 240%.

Abbiamo intervistato Luigi Cipriano, presidente Aneis, Associazione nazionale esperti infortunistica
stradale, sull’ andamento del settore. Ad oggi sono oltre 1,000 gli associati ed in Italia ci sono più di
10.000 i professionisti patrocinatori stragiudiziali.

Aneis sostiene che il DDL Concorrenza è un regalo alle Assicurazioni, “Ancora una volta – queste
le sue parole – gli interessi economici sono fatti valere più del diritto alla salute, con buona pace
della nostra Costituzione”. Può spiegarci perché il nuovo decreto rappresenta un rischio per il
cittadino?
Il rischio è dei danneggiati, delle vittime dei sinistri stradali, ma poiché possiamo tutti essere
potenzialmente danneggiati ecco che diventa un rischio per i cittadini. Ma qual è il rischio? Il rischio è
che anche i gravi danni, quelli che costringono le persone alla carrozzina, quelli che rendono incapaci di
continuare il proprio lavoro, di punto in bianco vengano risarciti con la metà o quasi dell’importo che
attualmente otterrebbero a titolo di risarcimento. La valutazione del risarcimento, in caso di disaccordo,
spetta solo al Giudice. Il Giudice deve assolutamente mantenere la propria autonomia di giudizio e di
valutazione, sempre sul presupposto che il danno sia adeguatamente provato. Il risarcimento non deve
ridursi ad un indennizzo uguale per tutti solo per ottenere, forse, una riduzione di pochi euro sul costo
delle polizze. Non sono questi spiccioli che risolleveranno l’economia italiana e neppure quella
famigliare. Se veramente le compagnie dovessero rimetterci sulla r.c.a., perché mai farebbero una
pubblicità così martellante sui Media per accaparrarsi il maggior numero di automobilisti? Possibile che
nessuno dei nostri politici si renda conto di ciò? La prova che è in atto una vera campagna mistificatrice
sta oltretutto nel fatto che il DDL Concorrenza sostituisce addirittura, negli articoli 138 e 139 del Codice
della assicurazioni, le parole “danno biologico” con “danno non patrimoniale”, in modo tale che sia chiaro
una volta per tutte che il valore tabellare del punto risarcisce non più il solo danno biologico puro, ma
tutte le altre componenti del danno non patrimoniale e cioè morale, esistenziale ecc, voci queste di danno
finora sempre equamente valorizzate e quantificate dalle parti ovvero dal Giudice al fine di provvedere
alla giusta reale personalizzazione del risarcimento. Altra meschina trovata, anche se ormai datata, aver distinto le lesioni chiamandole “di lieve entità” e “di non lieve entità”. Il contrario di lieve è grave, termine
che utilizza anche il codice penale, ma chiamare “grave” una lesione significa dare alla stessa la giusta
rilevanza, mentre chiamarla “non lieve” la fa sembrare meno importante e quindi meritevole di un
risarcimento minore.

Secondo Aneis quali sono le opportune modifiche o le proposte per rendere il ddl Concorrenza un
decreto dalla parte dei consumatori?
Non si può parlare di risarcimenti, di gravi o gravissime lesioni, di macrodanni e pensare a modifiche
vantaggiose per i consumatori. I consumatori sono gli automobilisti che pagano la polizza e che quando
vengono coinvolti in un sinistro e subiscono lesioni diventano vittime. Sono certo che se un consumatore
sapesse e capisse che risparmiare 100 euro sulla polizza significa ottenere un risarcimento ridotto e non
equo, rinuncerebbe allo sconto. Le modifiche dovrebbero favorire i danneggiati tutelando il fondamentale
diritto alla salute, come sancito dall’art.32 della nostra Costituzione. Per far ciò basterebbe un tavolo di
concertazione composto da veri esperti quali l’Aneis,, Valore Uomo, l’OUA, il SISMA e la SMLT per i
medici legali, l’Ordine dei Medici, tutti in rappresentanza delle “vittime” dei sinistri e i Politici interessati
alla DDL Concorrenza, solo cosi le varie problematiche verrebbero discusse e sviscerate completamente
e si potrebbero formulare e concordare modifiche sensate e serie che, senza gravare economicamente sui
floridi bilanci delle compagnie, favoriscano i cittadini sia come danneggiati sia come assicurati.

Dallo scorso 9 febbraio è diventata obbligatoria la negoziazione assistita da tentarsi prima di
intraprendere una causa di risarcimento danni derivanti da sinistro stradale. Anche su questo
provvedimento Aneis si è mostrata molto scettica. Che ruolo avrebbe l’istituto nei casi relativi a
sinistri stradali?
Semplicemente e solo il ruolo di far perdere tempo, di scoraggiare l’azione giudiziaria, di dare alle
Compagnie la certezza di maggiori guadagni. Secondo la legge vigente la compagnia ha 90 giorni di
tempo dalla ricezione della richiesta per trovare una soluzione bonaria e risarcire il danno. In tale periodo
tratta e discute con il danneggiato o con chi lo patrocina e alla fine, se non si trova una soluzione
concordata, invia l’importo che ritiene equo e che il danneggiato potrà trattenere anche in acconto. A
questo punto, se risulta impossibile accordarsi sull’importo del risarcimento si dovrebbe poter ricorrere
ad un giudice, ma prima di ciò, secondo la recente norma fatta per degiurisdizionalizzare, bruttissima
parola che sta per diminuire le cause, deve tentare la negoziazione assistita, cioè l’avvocato deve cercare
ancora una volta un accordo transattivo non più con l’ufficio sinistri della compagnia, ma con un legale
incaricato dalla compagnia che non potrà che ribadire l’offerta ultimativa già fatta dalla stessa compagnia
nella precedente trattativa. Il risultato è una inutile perdita di tempo e di denaro che, a monte, scoraggia
l’azione giudiziaria da parte del danneggiato, avvantaggiando ingiustamente le assicurazioni. Assurdo poi
pensare che per degiurisdizionalizzare si debba far ricorso ad un avvocato la cui forma mentis è finalizzata
proprio alla “giurisdizionalizzazione”. La trattativa stragiudiziale doveva restare anche di competenza dei
patrocinatori stragiudiziali o dei mediatori professionisti, proprio perché costoro non hanno interesse
alcuno alla azione giudiziaria che è a loro preclusa.

Ha un suggerimento da indirizzare a Renzi per ridurre drasticamente gli incidenti stradali
attraverso delle politiche strutturali?
Il numero degli incidenti è in continuo calo sia per i controlli continui operati dalla Polizia, sia per il peso
della sanzioni enormemente cresciute negli ultimi anni. Si pensi che il numero dei decessi causati da
sinistri stradali è sceso dagli oltre 8.000 dell’anno 2.000 ai circa 3000 del 2014 eppure il parco macchine
è aumentato passando dai 32 milioni dell’anno 2000 agli oltre 37 milioni del 2014 mentre il numero delle
moto è raddoppiato, passando nello stesso periodo dagli oltre 3 milioni ai circa 7 milioni attuali. Ciò
abbassa la percentuale dei sinistri rispetto ai veicoli circolanti, vale a dire che gli esborsi per i risarcimenti
calano e l’entità dei premi incassati aumenta. Infine, il numero dei sinistri potrebbe ancora ridursi
migliorando la viabilità, la manutenzione delle strade, la segnaletica stradale e divulgando nelle scuole le
norme sulla circolazione stradale ai futuri automobilisti.

Aneis è un’associazione apolitica, senza scopo di lucro composta da liberi professionisti che forniscono
attività di valutazione e consulenza ai danneggiati per pratiche aventi per oggetto risarcimento danni da
sinistri di ogni tipo. L’Associazione si propone di curare la soluzione di problemi giuridici ed economici
della categoria, di formare un Albo professionale e di istituire e gestire una cassa di Previdenza a favore
degli iscritti’.

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